Grottaferrata - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
ABBAZIA DI S.NILO
  L'abbazia fu fondata nel 1004 da un gruppo di monaci di rito bizantino-greco, giunti a Grottaferrata al seguito di S. Nilo, oggi patrono della città. L'abbazia sorge sopra i ruderi di una villa romana, su un terreno donato a S Nilo da Gregorio I, conte di Tuscolo. Dell'antica villa rimane oggi la parte sotterranea di cui è visibile il Criptoportico, un corridoio semisotterraneo che era adibito al passeggio e che si affaccia sullo splendido panorama del Vallone. Nel corso dei secoli, vista la sua posizione strategica, l'abbazia fu occupata molte volte da truppe in marcia verso Roma. Per cercare di porre un freno a queste continue devastazioni, il Cardinale della Rovere, nel 1480, decise di fortificare il complesso architettonico: oggi, l'abbazia appare circondata da un alto muro di cinta, da quattro torri e da un fossato i cui autori furono probabilmente Antonio da Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli. Nel primo cortile fu costruito il Palazzo del Commendatario, che oggi ospita uno dei musei più importanti della provincia romana. Nelle sale del museo, cui si accede da uno spettacolare portico attribuito al Sangallo (1445-1516), sono esposte statue greche e romane, sarcofagi, vasi, un orologio solare, cinerari in marmo, un elegantissimo "pallio" papale, splendidi arredi sacri e numerosi quadri (tra gli altri, un San Giovanni Battista attribuito al Caravaggio), nonché la ricca suppellettile di una tomba principesca dell'età del ferro recentemente rinvenuta nella zona del Vivaro.
LE CATACOMBE AD DECIMUM
  Le catacombe Ad Decimum (miliarium in Via Latina), nonostante le dimensioni modeste, costituiscono una testimonianza storica di notevole valore. Infatti, a differenza di molte catacombe del territorio laziale, nel corso dei secoli spogliate a più riprese, questa necropoli è rimasta sostanzialmente intatta fino al casuale ritrovamento agli inizi di questo secolo. La prima campagna di scavo archeologico fu condotta grazie all'interessamento dei monaci dell'Abbazia Greca e portò alla luce un cimitero cristiano del terzo, quarto e quinto secolo, strutturalmente ricavato nel tufo. La catacomba si articola in cinque gallerie e misura in tutto 225 metri con mille sepolcri di cui 900 ancora intatti , e contiene alcune pitture parietali del IV e V sec.
LE ROVINE DI TUSCOLO
  Le rovine di Tuscolo sono una delle mete più frequentate dagli amanti delle escursioni naturalistiche ed archeologiche. Arrivando da Grottaferrata, si percorre per circa 5 km la via Tuscolana, sino ad imboccare la strada per Tuscolo. Al primo tornante, conviene parcheggiare l'automobile ed imboccare il primo sentiero a destra. Un lastricato romano vi guiderà lungo la Via dei Sepolcri, che attraversa boschi di pini marittimi e poi castagni, e che lambisce importanti resti romani (un anfiteatro, un foro, un teatro romano in discreto stato di conservazione). Si arriva in cima al Tuscolo, alla croce (670 metri), dove potrete ammirare un meraviglioso panorama. L'economia di Grottaferrata, oltre che intorno alle attività dell'Abbazia, si è in parte sviluppata intorno alle molte Ville erette da nobili e cardinali. Gran parte della popolazione veniva impiegata nelle cucine, nei giardini, nella manutenzione di queste splendide dimore, perlopiù edificate tra il Rinascimento ed il Settecento e spesso adornate di splendidi affreschi (Villa Cavalletti, Villa Muti, Villa Grazioli, Villa di Campovecchio, Villa -Palazzo Passerini poi Santovetti). Nella località Borghetto, sulla via Anagnina, si trovano i resti del Castello dei Savelli, attualmente di proprietà privata, che costituì un avamposto difensivo dell'abbazia di S. Nilo, di proprietà successivamente dei Conti di Tuscolo, dei Savelli, e dell'Abbazia stessa. Numerosi i villini, alcuni di notevole pregio architettonico che furono costruiti come residenza di villeggiatura dalla ricca borghesia romana specie durante la prima metà del Novecento.